Un Natale lontano dalla grotta

La riflessione domenicale di Angelo Latella 

Ho l’impressione che si stia tornando alla completa “normalità”…

Dopo il triste periodo legato al Covid, si riparte e qualcuno potrebbe dire finalmente, ma la direzione è contraria alla grotta, si riparte nella più logica delle confusioni tra l’anima e la crispella…tra la fede e l’altra anima, quella del commercio.

Il Dio povero, quello rifiutato negli Hotel, quello che si fa piccolo, che si fa carne, viene ri-cercato in un luogo che non è freddo, anzi al contrario è climatizzato, non è squallido, anzi accogliente e soprattutto fa rima, neanche a farlo apposta, con Natale: il Centro commerciale!

Come se il tempio avesse cambiato casa, si sia svuotato di spiritualità e sia tornato ad ospitare bancarelle … si cavalca la venuta di Gesù per fare soldi, per spendere soldi, per creare feste e sagre di gioie false, artificiali, di facce lavate…si diventa tutti più buoni, sotto alberi di Natale dai costi esageratissimi, proliferano presepi viventi, in luoghi stupendi, ma interpretati da gente spenta, che si veste in abiti d’epoca rimanendo anche col cuore d’epoca, vecchio, “tradizionale”.

Si torna alla normalità, tornano le guerre, tornano i morti , torna la povertà moderna , quella da nascondere, torna forse anche il pessimismo.

E Gesù torna ? No, è qui, non se n’è mai andato, da oltre 2000 anni si festeggiano i suoi compleanni, ma gli invitati “infiltrati” sono parecchi, sono parecchi i furbi di cuore e di gola, che seguono il Cristo per convenienza corporale, materiale.

Buon Natale a tutti (e scusate la mia schiettitagine).