Le riflessioni di Angelo Latella
Il presepe di solito si fa, io invece ho provato ad immaginarlo, non saprei se definirlo moderno, forse social, o addirittura fantastico, ecco forse fantastico rende meglio.
Partiamo col rispondere alle domande che coinvolgono i tre principali protagonisti. Oggi Maria, in attesa di partorire, avrebbe trovato una casa pronta ad ospitarla? Giuseppe, avrebbe un senso il suo prestarsi alla volontà divina? La fede, ossia il Bambinello, sono ancora una necessità indispensabile per raggiungere la tanto inseguita felicità? Si, Maria oggi troverebbe centinaia di famiglie disponibili ad assisterla, l’umanità è più sensibile, non sarebbe stata lasciata a partorire in una grotta.
Ma Maria è anche colei che muore in mare, si, “oggi”, Maria e il suo bambino annegano cercando speranze di vita. E poi c’è l’altra donna, quella che magari non si chiama Maria e che non va più in chiesa perché non l’hanno messa a fare la Madonna nel presepe vivente organizzato dalla parrocchia (quante sono le donne che non trovano ristoro nella Madre di Dio ?).
Giuseppe è l’operaio d’eccezione. Viene coinvolto in un progetto dove Dio chiede aiuto agli uomini, e anche “oggi” continua a chiederlo, Dio è in continua ricerca di “Marie e Giuseppi”… ma “ora” il mondo è pieno di Giuseppe sordi, autonomi, non bisognosi di collaboratori, che non si fidano di nessuno figuriamoci di Dio. E poi c’è Lui, il Bambinello, pensate si possa pensare ad un presepe targato 2023 senza Bambinello ? E si, è possibile, in tante case i presepi, i panettoni, i regali abbondano, ma di Gesù non vi è traccia, al massimo lo si trova di plastica o di pregiata ceramica.
Pensate si possa essere felici senza Gesù, quello in Spirito per intenderci? Natale, è tempo di compleanno, ma non c’è equilibrio tra i festeggianti, sono pochi i fratelli e i parenti di Gesù, tra gli invitati tantissimi sono invece i furbi o se preferite i “scecchi nto linzolu”.