Un uomo, un cane e un bimbo

Le riflessioni di Angelo Latella

La riflessione di oggi prende spunto da uno degli ultimi episodi drammatici, ormai frequenti e ancora oggi sottovalutati, che vedono protagonisti gli uomini, piccoli o grandi, e gli animali, soprattutto i cani, piccoli o grandi.

Ma la protagonista più importante e infame è la morte…morire aggrediti da un animale (ovviamente l’orso o il cinghiale hanno un ruolo diverso del Pitbull, in un contesto di natura e civiltà) nel 2024 , a cinque mesi, mentre papà e mamma sono al Supermercato, è imperdonabile.

Chi mi conosce sa la passione che coltivo per il teatro e vorrei ricordare uno dei principali difensori della “natura”, il grande Eduardo De Filippo, nella commedia “Il sindaco del rione sanità”, prende le difese del suo cane, pronto ad essere ucciso dal figlio, perché aveva osato “aggredire” la mamma ,

Edoardo giustifica il cane, il cane era al suo posto, ed era buio, tua mamma si trovava nel posto sbagliato, il cane ha fatto il cane.

Esistono tanti amori, tutti diversi, si amano gli umani, si amano gli animali, si amano sport, piante e giardini, vacanze, soldi, sonni e sogni.

L’altra faccia dell’amore? Il dolore, la sofferenza. Questa è la parte più complessa di ogni amore, più forte è l’amore più forte è il dolore.

Se secca una piantina di orchidee ti rattristi un paio d’ore, se perde la Juve ti rattristi un giorno, se perdi un treno t’arrabbi e ne aspetti un altro.

Se perdi un figlio? Come consolare due genitori ch’erano al supermercato per il “non solo pane” e che tornando a casa scoprono qualcosa di inaudita sofferenza?

Come consolare due nonni, ritenuti incapaci di prendersi cura del nipotino? E sotto sotto, troveremo ancora motivi di sorte, ancora una volta vincerà un facile e comodo “doveva andare così, ripartiamo”.