La riflessione di Angelo Latella
La riflessione di oggi ha l’articolazione di una poesia… dedicata al grazie.
In questa moderna società, dove fare a botte, fino anche ad uccidere, è considerato un “passatempo”, in questa società dove tutto o quasi c’è dovuto, in questo società sommersa da cellulari e irrespirabile aria, voglio dire grazie al banconista che, lavorando, mi prepara il caffè quasi tutte le mattine.
Voglio dire grazie ai colleghi che mi sopportano e supportano sul posto di lavoro, voglio dire grazie a tutte quelle persone che mi stanno accanto ogni giorno, con pazienza e amore.
Voglio dire grazie a tutte quelle persone che pur non conoscendomi profondamente, entrano in contatto con me e pronunciano il mio nome accompagnandolo con sguardi e sorrisi sinceri.
Voglio dire un grazie a voi che ogni settimana aspettate e leggete le mie riflessioni e i miei proverbi “illustrati”, voglio dire grazie a Nilla Pizzi, per aver gradito i fiori che le facevano male, voglio dire grazie a Dio, che ogni mattina continua a mettermi assente nel registro celeste.
Alla fin fine, che cos’è un grazie? È un riconoscimento, forse piccolo, forse grande.
Riconosco il merito di altre persone, per aver fatto qualcosa che non mi era dovuta.
Un grazie è un premio. Ogni volta che riceviamo un grazie, stiamo ricevendo un premio, ogni volta che diciamo un grazie stiamo consegnando un premio.
Cominciamo a riempire le case, nostre e degli amici, le strade, gli uffici, gli ospedali, le palestre, le chiese, le scuole, di premi, di semplici e sinceri grazie, non costano nulla e fanno tanto bene.
Buona domenica.