Zavettieri: “Alcune inchieste giudiziarie mirate non ai reati ma per cambiare assetti politici”

Grazia Candido – In un salone di Confindustria gremito, in tanti, semplici cittadini, politici di vari schieramenti, professionisti e anche molti giovani non sono voluti mancare alla presentazione del libro “Battaglie di libertà tra politica, istituzioni e lotte sociali” dell’ex leader del partito socialista Saverio Zavettieri che, in un dialogo con il giornalista Francesco Kostner, racconta le tappe del suo impegno appassionato al servizio dei cittadini calabresi e del Paese. Insieme agli autori del libro, la cui prefazione è di Giuseppe Chiaravalloti, la postfazione di Claudio Signorile, edita da Luigi Pellegrini, hanno esposto il proprio punto di vista l’ingegnere Andrea Cuzzocrea, lo scrittore Mimmo Gangemi, il Senatore Nicola Irto e il docente di Etica della Comunicazione presso l’Università Dante Alighieri Edoardo Lamberti Castronuovo.
“La politica è cambiata, oggi è fatta forse più di spettacolo e meno contenuti e riflessioni da entrambe le parti. E’ cambiato tutto perché sono cambiati gli attori della politica: storicamente erano i partiti, soggetti collettivi che elaboravano idee, proposte e supportavano le rappresentanze istituzionali – afferma l’ex deputato socialista -. Pensavano per loro, erano soggetti pensanti. Con la liquidazione dei partiti, con la falsa rivoluzione del ‘92, la politica è rimasta priva di riferimenti e anche priva di personalità, perché la classe dirigente si formava sul campo, nell’impegno, nella responsabilità, nel governo delle Istituzioni, nelle sezioni che erano una scuola formativa. I politici di oggi non hanno il supporto che c’era in passato e non hanno il legame col territorio perché è cambiata pure la legge elettorale per cui anziché rispondere alle esigenze della comunità, rispondono al potente di turno che li candida e li fa eleggere senza un consenso diretto”.

L’ex sindaco di Bova Marina nel suo libro riflette sui “problemi che ha la democrazia nel Paese” e ci tiene a sottolineare che la sua “non è una polemica nei confronti della destra o della sinistra, il problema è che una democrazia funziona correttamente se c’è un equilibrio fra i poteri, cioè se il legislativo emana le leggi, l’esecutivo attua le decisioni e le scelte effettuate dagli organi deliberanti, il potere giudiziario fa rispettare la legge, le cose in qualche modo funzionano”.

“Se invece non c’è distinzione di ruoli e c’è un conflitto tra chi occupa maggiore spazio, è chiaro che poi si finisce in una situazione ingovernabile – aggiunge ancora -. Per non parlare di alcune inchieste giudiziarie che vengono mirate non a colpire i reati, ma magari a cambiare gli assetti politici come è successo e come succede tuttora”.

Fondamentale in questo excursus letterario, il giornalista Kostner che con domande precise e serrate, è riuscito ad analizzare anche problemi scottanti che hanno segnato il percorso amministrativo e personale del Parlamentare.

“Zavettieri ha fatto politica ma ha fatto la storia della politica calabrese meridionale e, per un lungo periodo, anche nazionale. È una storia importante, ricca di contenuti che dimostra tra le altre cose, quanto e come la politica di un tempo fosse di un livello decisamente migliore con rappresentanti di spessore che facevano sentire la loro voce e, soprattutto, riuscivano ad essere concreti nell’impegno quotidiano – postilla Kostner -. A prescindere dall’ideologia, è importante impegnarsi seriamente e garantire una costanza, una fede. Oggi, è un po’ più complicato parlare di fede politica, ma di coerenza se ne può parlare e se ne deve parlare. Zavettieri, anche da questo punto di vista, quello della coerenza, rappresenta un esempio da additare alle nuove generazioni che volessero in qualche modo intraprendere il cammino della politica, quella concreta, con la P maiuscola”.

Il giornalista si sofferma anche su una brutta pagina della vita dell’ex sindaco di Bova Marina che segnò molto lui e la sua famiglia: “Zavettiere subì un attentato e anche rispetto a questo mi pare di poter dire che non le mandi a dire individuando in maniera molto chiara quelle che a suo parere, sono state e rimangono responsabilità di una certa gravità”.

Parla invece dell’esperienza a Palazzo Campanella il dottore Lamberti Castronuovo quando fu assessore regionale e “Zavettieri lo fece quando l’assessore alla cultura era considerato come un figlio di un Dio minore, come se la cultura fosse una cosa così, non importante. Lui con la sua esperienza, ha dimostrato il contrario. Zavettieri ha pagato parecchio, ha avuto addirittura un attentato e, purtroppo, ancora oggi non si sa nulla su quella brutta pagina. Ma lui scaglia fendenti a destra e a sinistra, contro la magistratura, contro i colleghi, contro il Partito Comunista italiano che a suo dire, sarebbe stato il responsabile della caduta del PSI e quindi, anche di Craxi, contro i commissariamenti e i poteri forti. Ha un bel coraggio a farlo e a metterlo nero su bianco”.

Pienamente d’accordo l’ingegnere Cuzzocrea che sprona a leggere “il libro perchè ci consente di fare un confronto spietato tra la Prima Repubblica, l’inizio dell’epoca che l’onorevole ha attraversato e l’attualità, affrontando temi sempre più attuali, a partire da quello sulla giustizia che Zavettieri ha sempre affrontato con la schiena dritta. Oggi, purtroppo, la politica è fatta da persone che si improvvisano a differenza dei politici di un tempo come Zavettieri che, a 18 anni, ha fatto una rigida e seria scuola politica. Nel libro, ad un certo punto, il giornalista Kostner gli chiede se è fattibile un confronto tra la qualità della rappresentanza politica dell’epoca e quella di oggi. Zavettieri risponde che molti dei deputati di oggi, al Parlamento dell’epoca non entrerebbero neanche come visitatori, quindi bisognerebbe alzare un po’ la qualità”.

Il senatore Irto “condivide alcune cose di questo racconto, su altre abbiamo punti di vista diversi, ma sicuramente è un libro di un protagonista della politica calabrese che fa un’analisi sociologica e politica precisa rispetto a cosa è oggi il Mezzogiorno e la Calabria. Zavettieri ci lascia spunti di riflessione rispetto alle carenze attuali della Calabria che, forse, vengono da errori del passato. Su questo dobbiamo soffermarci per migliorare tutto ciò che non fa bene alla nostra terra”.