Raccolti maggiori e più certi elementi, voglio tornare sulla paradossale vicenda dei “senzatetto” multati. Stiamo assistendo al solito scaricabarile, con conseguente trasferimento del “voluminoso pacco” all’Assessore Nino Zimbalatti, al Comandante dei Vigili Urbani Salvatore Zucco e a tutto il Corpo della Polizia locale. A tutti loro rivolgo la mia più convinta solidarietà.
Nel corso dell’ennesima diretta facebook “a reti unificate”, diffusa dallo studio di casa sua, il Sindaco Falcomatà è riuscito a confezionare, in poche parole, una serie di autogol nel vile tentativo, presentato da una finta assunzione di responsabilità, di sviare da sé la responsabilità politica del fallimento dei servizi sociali in Città.
Ma procediamo con ordine.
La notizia, riportata giorni fa da alcune testate cittadine, riguarda un intervento dei Vigili Urbani che avrebbero “multato” alcuni “senzatetto” per occupazione di suolo pubblico. Così raccontata, la notizia ha comprensibilmente suscitato non poche polemiche ed un moto di solidarietà nei confronti di chi, specie durante l’emergenza Covid-19, è più fragile ed indifeso.
La voce della Diocesi reggina non si è fatta attendere, rimarcando l’assenza di politiche sociali a Reggio, peraltro più volte evidenziata in diverse occasioni anche in altri contesti.
Nelle ore successive, grazie al Corriere della Calabria, apprendiamo che la vicenda, invece, appare molto più complessa rispetto alla sua iniziale rappresentazione.
Non di suolo pubblico si sarebbe trattato, bensì dell’occupazione di un immobile, “Il Girasole”, di proprietà comunale, da anni abbandonato e ancora in attesa di valorizzazione, dopo lo strombazzato progetto di restyling. E nessuna multa sarebbe stata elevata, ma una denuncia.
In particolare, l’intervento dei Vigili Urbani si sarebbe reso necessario a seguito delle numerose richieste dei residenti, preoccupati dal degrado e dall’insicurezza che ormai da tempo caratterizzano il quartiere.
I Vigili Urbani, dunque, verificata l’abusiva occupazione dell’immobile comunale, nel dar seguito all’obbligatorietà dell’azione di loro competenza, avrebbero accertato anche che tre dei cinque senzatetto erano, in verità, clandestini. In questa vicenda, tuttavia, non mancano sentimenti di rara umanità: le donne della nostra Polizia Locale, infatti, in segno di amicizia, avrebbero donato una collezione di dignitosi indumenti alla giovane donna italiana che componeva quel gruppo.
Questi i fatti! E questi fatti evidenziano, da un lato, la giusta denuncia della Diocesi in materia di politiche sociali; dall’altro, la corretta condotta posta in essere dagli Agenti e dal Comandante della Polizia Locale.
Il problema, dunque, è e resta l’inadeguatezza e la mancanza di risposte politiche nei confronti della parte più vulnerabile della nostra comunità.
Ma ecco le parole pronunciate in diretta facebook dal Sindaco: “Senza entrare nel merito della questione, senza affrontare, così come la politica dovrebbe fare, la situazione da un punto di vista burocratico e amministrativo, io per quello che è successo a nome di tutta l’amministrazione comunale chiedo scusa ai senzatetto che sono stati multati. Non entro nel merito né delle contestazioni che sono state mosse, né delle dinamiche, non mi interessa. Semplicemente era una cosa che non doveva succedere e quindi me ne assumo la responsabilità in prima persona, pur ovviamente non conoscendo né tantomeno avendo dato indicazioni in merito a quello che è successo, me ne assumo la responsabilità perché un sindaco, un capo di un’amministrazione deve assumersi le responsabilità anche rispetto a questo e chiedo scusa a loro, chiedo scusa a tutta la cittadinanza”.
Un vero panegirico, un mero esercizio di scarsa retorica, un maldestro tentativo di captatio benevolentiae.
Queste affermazioni sono gravi almeno per due ordini di motivi: il primo, poiché segnano la profonda ignoranza del Sindaco in materia di obbligatorietà della denuncia da parte del Pubblico Ufficiale; il secondo, perché mentre il Sindaco si assume fintamente la “responsabilità politica” dell’accaduto, attribuisce la responsabilità alla Polizia Locale, al suo Comandante e, di conseguenza, al suo stesso Assessore al ramo Nino Zimbalatti, al quale, ormai delegittimato, non resterebbe che rassegnare le dimissioni quale segno di vicinanza a tutto il Corpo della Polizia locale di Reggio Calabria.
Piuttosto, il Sindaco chieda scusa a tutti i “senzatetto” della Città per l’indegna condizione di abbandono in cui sono costretti a vivere, alleviata solo dall’opera e dall’assistenza delle Associazioni di Volontariato e della Diocesi.
Si scusi di questo, Falcomatà, e non perché i suoi Vigili, i nostri Vigili, hanno fatto il loro dovere.
Giuseppe Bombino