“Divin codino”

Era il 16 Maggio. Era il giorno dell’addio. Non era un giorno qualunque. Era il giorno che Roberto Baggio da Caldogno chiudeva con il calcio giocato.

Si spengono le luci. Si chiude la carriera sul rettangolo di gioco del “Divin codino”. Roby Baggio appende le scarpette al chiodo. Il talentuoso giocatore dal codino magico ha detto basta. Chiude la carriera di calciatore. Conclude il suo iter calcistico alla “Scala” del calcio. Dice basta dinanzi a novantamila spettatori che gli rendono omaggio. Si ferma con l’abbraccio di un altro simbolo del calcio nostrano, Paolino Maldini.

“Da quel giorno non mi diverto più”  non è solo una canzone. Da quel giorno qualcosa è cambiato. Roberto Baggio, insieme ad un altro Roberto (Mancini), sono stati gli idoli italiani indiscussi della generazione di chi scrive. I vari Mazzola (il grande Valentino ed il figlio Sandro), Riva, Rivera, Franco Baresi, lo stesso Maldini, possono essere considerati sullo stesso livello, ma Roby Baggio (ed anche Roberto Mancini) sono, per quelli nati negli anni ’70, una spanna sopra gli altri.

Grazie ” Divin Codino”!

d.c.