La Commissione consiliare alle Finanze, presieduta dal Consigliere Armando Neri, ha approvato il Bilancio preventivo 2021-2023 ed il Documento unico di programmazione dando, di fatto, l’avvio alla fase che porterà l’Ente verso la chiusura del Piano di riequilibrio. Negli ultimi due giorni del mese, quindi, i documenti contabili arriveranno in Consiglio Comunale per essere approfonditi dall’aula di Palazzo San Giorgio. Nel corso dell’odierna seduta di commissione sono intervenuti anche il sindaco Giuseppe Falcomatà, il vicesindaco Tonino Perna e l’assessore al Bilancio Irene Calabrò.
Nel ringraziare quanti hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato molto importante, il sindaco Falcomatà ha sottolineato come «il bilancio rappresenti la fotografia di un costante risanamento delle casse comunali anche frutto di un’interlocuzione positiva coi vari Governi che si sono avvicendati nel corso di questi sette anni».
«A Palazzo Chigi e nei ministeri, ci siamo confrontati bene con esecutivi di centrosinistra e centrodestra, con governi tecnici e di altri colori politici», ha ricordato Falcomatà aggiungendo: «Ed abbiamo sempre ottenuto ascolto e sostegno rispetto alle soluzioni da noi costruite, proposte e che ci portano ad estinguere un debito senza che questo fosse assolutamente scontato. Ciò, a riprova del fatto che le istituzioni devono dialogare a prescindere dagli schieramenti, come sul territorio, alle nostre latitudini, spesso purtroppo non avviene. Quando si raggiunge un risultato positivo lo si fa per l’intera comunità e non si dovrebbe colorare di primogeniture partitiche».
«Ci avviamo alla chiusura del Piano di rientro – ha proseguito il sindaco – ed è chiaro che, adesso, iniziano ad esserci le condizioni affinché, col documento contabile, possa esserci un’impronta di indirizzo politico definendo con esattezza priorità e linee su cui far camminare la città. Cosa fino ad oggi impossibile». Il sindaco si è soffermato, quindi, sul percorso di condivisione e partecipazione che ha portato all’approvazione del previsionale: «Le commissioni hanno approvato proposte che vanno a migliorare, aumentare, incrementare e rendere più incisiva la concreta e fattiva partecipazione di cittadini, comitati e associazioni. Non stiamo parlando di nulla di straordinario, ma di cose che in altre città, senza il giogo del Piano di riequilibrio, sono elementi abbondantemente acquisti. Con questa misura, dunque, piano piano ci avviciniamo alla normalità senza fronzoli e senza esultare in maniera eccessiva. Questo bilancio, quindi, rappresenta un ultimo pezzo di quel cammino lento, lunghissimo, senza dubbio altrettanto costante che, col contributo di tutti, compresi gli stimoli provenienti dai consiglieri di minoranza, fa riemergere Reggio dalle sabbie mobili del debito».
L’assessora Calabrò, poi, ha descritto «il lavoro complesso portato avanti in questi anni, insieme all’ex assessore alle Finanze Armando Neri, che ci ha consentito di liberare il bilancio da autentiche zavorre».
«Questo – ha spiegato la delegata di giunta – si è fatto con un’attività silenziosa, pacata, senza sensazionalismi riconosciuta ed apprezzata nei palazzi del Governo. Qualcuno dirà che c’è ancora molto da fare ed è vero. Ma volontà e coraggio non ci sono mai mancati. Abbiamo resistito quando era più semplice cedere, abbiamo costruito soluzioni per impattare ogni modifica normativa così da mantenere gli equilibri ed approvare i bilanci. Le difficoltà ci sono e si affrontano senza perdere tempo. E’ facile evidenziare i problemi, ma è altrettanto difficile prenderne atto, magari anche in solitudine, e trovare soluzioni».
«Quello che è stato fatto – ha concluso l’assessora Calabrò – è sotto gli occhi di tutti e mi piace ricordare un vecchio titolo di giornale che è esemplificativo del lavoro fatto: “Dal profondo rosso alla rinascita”. Forse, adesso, c’è la percezione di quello che si potrà fare. Nel ringraziare consiglieri, sindaco e giunta possiamo affermare con certezza che si è arrivati ad un punto di non ritorno positivo. Poter dire che il Comune di Reggio Calabria si appresta ad uscire dal piano di riequilibrio è una soddisfazione da condividere anche a livello sociale perché, in questi lunghi e difficili anni, ogni cittadino ha sofferto».
Concetti ampiamente ripresi dal vicesindaco Perna che ha sottolineato il coraggio dell’amministrazione nel non dichiarare il dissesto quando poteva farlo: «Sarebbe stato più semplice accogliere un default perché colpa di chi ci ha preceduto. Invece, andare a raccogliere un debito che non ho creato io non è cosa facile. Politicamente è anche una scelta rischiosa perché bisogna governare con vincoli decennali. Il fatto di esserne usciti fuori, dunque, non è una vittoria della Giunta Falcomatà, alla quale va sicuramente il merito d’esservi riuscita, ma di tutta la Città».