A distanza di pochi giorni dal clamore della sentenza “Miramare” il centrosinistra cittadino, in spregio ai principi democratici di investitura popolare, ha partorito l’accordo per continuare nella (mala) gestione dell’amministrazione municipale.
Và preso atto che nessuna fiducia è possibile riporre in una classe politica che ha dimostrato, in ben sette anni, di amministrare con supponente incapacità, affossando la Città e continuando anche dopo gravi fatti come i brogli elettorali e la condanna per reati nella pubblica amministrazione, di avere a cuore solo le poltrone a palazzo San Giorgio.
Crediamo, invece, che il Futuro delle nostre famiglie e dei nostri figli si determinerà in regime di sussidiarietà con il Futuro di questa Citta; per cui ci sentiamo impegnati a contribuire a questa comune aspettativa, nella consapevolezza di concorrere a creare condizioni di emancipazione, anche economica e professionale, per quelle generazioni che sono costrette ad abbandonare la loro terra.
Cosicché di buon grado – ed in regime di interesse gemellare – ci intendiamo spendere, nel solco delle nostre competenze ed attinenze al Futuro della Città, considerando superate, nell’attuale contesto, le contrapposizioni di schieramento politico e comunque non supportate da una visione strategica di sviluppo economico e di riscatto sociale della comunità reggina.
Facciamo appello alle Aree Pensanti siano esse appartenenti al mondo del lavoro, della cultura, delle arti, perché concorrano a Piantare il Futuro dell’Area Urbana Metropolitana della Calabria, inaugurando un cammino nuovo per Reggio e restituendo fiducia a tutti noi.
Le effervescenze dibattimentali che stanno coinvolgendo i reggini, all’indomani delle pluricondanne per l’affare Miramare, vanno alimentate ed acquisite quali “valori di militanza civica” e da essi vanno tratti insegnamenti, indirizzi e moduli comportamentali/interpretativi per la società politica.
Crediamo ci sia un patrimonio di emozioni che scaturisce da dichiarazioni alla stampa, dagli umori della piazza e, soprattutto, dalle dichiarazioni spontanee dei cittadini che si leggono sui social network, che è strumento di monitoraggio intergenerazionale estremamente produttivo.
Cosicché riteniamo che questo patrimonio possa essere prologo di una nuova coscienza partecipativa; che parta dalla società civile ma che trovi anche nuovi canoni nella società politica dove sostenere presenze che antepongono certezze valoriali ai postulati politici.
In quest’ottica crediamo che l’esperienza del governo nazionale possa essere un ottimo indicatore per un confronto di futuro per questa Città tra la Destra, la Sinistra ed il Centro, siano essi esponenti della società civile e/o della società politica.
Reggio, nell’oggi, ha bisogno di un governo di salute pubblica che “Pianti Futuro” e crei uno scatto d’orgoglio intriso di “regginitá”.
L’auspicio è che all’amministrazione degli incapaci si sostituisca, presto, una classe dirigente futurista e che i buoni intenti civici aiutino gli audaci.
Pasquale Morisani
Stanza101#AmaReggio