Apprendiamo dalla stampa che la determina dei murales per celebrare il 25 aprile pare non si riesca a trovare. Eppure l’assessore alla legalità aveva assicurato che l’iter era stato impeccabile e che tutte le spese sarebbero state cristallizzate. A parte che le spese vanno approvate preventivamente e non consuntivate dopo, dettaglio non da poco, soprattutto per un’amministrazione che vuole essere trasparente nella sua azione, sembra assurdo che non si trovi alcun documento che certifichi l’affidamento dei lavori e l’approvazione della spesa per la realizzazione dei due discussi murales liberamente svettanti in largo Botteghelle. Assurdo ma non sorprendente!
Il caso Miramare, la censura dei manifesti #StopAborto di ProVita&Famiglia, il giallo dei murales e chissà quante altre operazioni passate inosservate dimostrano in maniera inequivocabile come chi occupa abusivamente Palazzo San Giorgio gestisce la città di Reggio Calabria come se fosse il cortile di casa propria. Questa arroganza amministrativa si riflette in maniera evidente anche sulle condizioni della città in stato sempre più di degrado e abbandono. Una vergognosa indolenza le cui responsabilità sono tutte di un centrosinistra che crede di potersi rifugiare dietro stantie battaglie ideologiche che, però, non riescono a nascondere la loro totale incapacità.
A questo punto auspichiamo un intervento della Procura perché nessuno può sentirsi al di sopra delle regole democratiche.