Non passa oramai giorno che il terrificante vaso di Pandora, riguardante le elezioni comunali svoltesi a Reggio Calabria nello scorso autunno, non riservi ulteriori quanto mortificanti novità.
E’ sotto gli occhi di tutti che l’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica, retta da Giovanni Bombardieri, si allarga a macchia d’olio e ha coinvolto nelle ultime ore una trentina di persone fra scrutatori e segretari di seggio, senza dimenticare nei giorni precedenti l’arresto di un consigliere comunale del Partito Democratico (tra l’altro il più votato) e un presidente di seggio.
Quindi, come già traspariva, i brogli elettorali hanno interessato diverse sezioni, e quindi ipoteticamente migliaia di elettori, la cui espressione di voto può essere stata oggetto di strumentalizzazione fraudolenta. Basti pensare che la differenza di qualche centinaio di voti può determinare una diversa assegnazione dei seggi consiliari, con grave alterazione di quella volontà popolare che è la base di un sistema democratico elettivo.
Dunque, di tutto si tratta in questa vicenda, meno che di un caso isolato, come frettolosamente e in modo forse un tantino interessato, si è inteso farlo passare in alcuni ambienti della politica. E’ vero, lo abbiamo già dichiarato in precedenza, ma repetita iuvant, e quindi con forza il comitato spontaneo Reggio Non Si Broglia, è ancora qui a chiedere le dimissioni di un sindaco e di una compagine consiliare eletta in questa tornata elettorale dove la frode elettorale è acclarata. Solo il ritorno al voto può ripristinare quell’agibilità democratica pesantemente compromessa da un modus operandi che mortifica il senso civico e l’autorevolezza di chi vuole rappresentare una Comunità cittadina
Un lavoro tempestivo ed approfondito quello degli investigatori e dell’autorità giudiziaria che deve vigilare per garantire quel rispetto delle norme la cui violazione va giustamente perseguita; ma la questione dei brogli elettorali non può e non deve essere affidata soltanto alle azioni della magistratura. La Politica, infatti, trova il suo fondamento nel valore etico e giuridico di un compito destinato a governare una Comunità e non ad utilizzarne i poteri nel proprio interesse. Al venir meno di questo presupposto, lo stesso funzionamento della democrazia viene accantonato, proprio su questa determinazione il Comitato si pone come azione civica di tutela degli interessi primari della Città.
A questo punto ci sentiamo di appellarci alla città, a quella Reggio che non intende più accettare supinamente il grande inganno perpetrato a sua insaputa, perché è davvero giunto il momento di dire a chiare lettere che noi non ci stiamo più! Le ultime elezioni sono state un grande bluff e vanno annullate. Compatibilmente con le misure di contenimento del Covid-19, diamo appuntamento a tutti i nostri concittadini sabato prossimo, alle ore 19, a Piazza Camagna, ove sarà allestito un gazebo per la raccolta firme onde aderire al comitato ed essere edotti sulle prossime iniziative del comitato stesso
Reggio Non Si Broglia