Reggio sempre più verso l’abisso

Mentre la crisi economica spinge Reggio sempre più verso l’abisso Falcomatà e i suoi pensano a dare cittadinanza onoraria ad un terrorista.

Come spettatori di repliche dello stesso film horror assistiamo, ormai da oltre sei anni, alla continua distruzione della città e della reputazione di Reggio Calabria: regia sempre la stessa, Giuseppe Falcomatà con la complicità della sua squadra di incapaci e di istituzioni governative che non battono ciglio di fronte l’operato distruttivo del piccolo Attila e della sua giunta.

 

Non possiamo utilizzare toni più pacati soprattutto dopo l’ultima settimana che è stata poi tra le più imbarazzanti: dai calzini spaiati al giusto, ma totalmente inutile, appello alla liberazione di Patrick Zaki, dalla panchina rosa fino alla censura di alcuni manifesti per una campagna contro l’aborto.

 

Una idiozia dietro l’altra data in pasto dai social media manager di un sindaco che ha tempo per tutto tranne per ascoltare i suoi cittadini e trattare temi che attanagliano la città come spazzatura, crisi economica, emergenza sanitaria: tutti problemi secondari per chi gode, e cominciamo a credere che sia così, di totale immunità e impunità.

 

Squadra di collaboratori in cui figurano diversi indagati per corruzione, ricandidati, rieletti e a cui vengono affidati importanti ruoli istituzionali; un braccio destro da lui delegato alle ultime elezioni alle nomine dei presidenti di seggio finito in carcere, un processo che lo vede indagato per fatti accaduti ormai 6 anni fa che va verso la prescrizione: qualsiasi altro comune d’Italia in tali condizioni sarebbe stato sciolto da tempo ma evidentemente la legge è uguale per tutti “tranne qualcuno” è l’aggiunta che consigliamo di elevare nei tribunali italiani.

Questa l’idea che si sta facendo avanti in molti cittadini ormai sconfortati da sei anni di dis-amministrazione, menzogne e promesse mai mantenute.

 

 

In questo contesto non passa inosservato nemmeno quanto dichiarato dal prefetto Mariani che tra le righe informa la cittadinanza che dovrà beatamente tenersi la spazzatura sull’uscio di casa e in mezzo alla città per ancora molto tempo: mancava solo l’appello finale a non rompere più le scatole sul tema. A nulla sono valse le deleghe che il sindaco più incapace d’Italia ha in mano da ormai diversi anni senza che niente abbia fatto per trattare il tema: si sa per trattare certi argomenti servono capacità e voglia di lavorare; latitando entrambi è molto più facile scaricare ad altri la responsabilità.

 

Tra una telefonata e l’altra di cittadini ormai disperati, senza lavoro, invasi dalla spazzatura e da bollette della Tari salatissime che ci chiedono aiuto e assistenza legale abbiamo cercato, con le tempie fumanti, di resistere e non commentare le innumerevoli stupidaggini portate all’attenzione da un’amministrazione che, mettendo a frutto gli insegnamenti delle generazioni politiche passate da cui eredita un’ideologia di violenza militante, disprezza ogni idea che non sia la propria e fa di tutto per impedirne l’espressione.

Ecco però che quando pensi che il fondo sia stato già toccato e più volte perforato una lampadina si accende nelle menti dei più fanatici del clan Falcomatà: “abundantis abundantibus” come diceva Totò ed ecco tirata fuori la proposta per la cittadinanza onoraria al terrorista Abdullah Ocalan leader dell’organizzazione PKK dei terroristi curdi definito “simbolo di pace”!

 

Evidentemente nella macchina quotidiana di distrazione di massa dei falcomatiani la produzione di scemenze quotidiane ha fatto scivolare troppo la frizione a qualcuno. Adesso attendiamo con ansia la proposta di istituire dei gulag per gli oppositori di Falcomatà: il periodo del carnevale è quello giusto.

 

Giuseppe Minnella

Portavoce provinciale

Movimento Sociale Fiamma Tricolore

Federazione di Reggio Calabria