«Molti cittadini hanno scritto per informarmi sul modo in cui, in questo momento, viene effettuato il Servizio di vaccinazione dell’Asp. Un elenco di nomi scritti a penna su un foglio appeso all’ingresso del Dipartimento Prevenzione. L’accesso consentito soltanto ai primi quaranta. E gli altri, in fila, chiamati ad avere la forza di sobbarcarsi una nuova levataccia per il giorno dopo o, forse, per quello dopo ancora. La situazione, gestita fra mille difficoltà, rischia di creare, in una fase delicata, assembramenti mettendo, per giunta, a dura prova la pazienza dei genitori e la salute dei loro figli». E’ quanto afferma il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà nel commentare «le preoccupazioni di tanti reggini che stanno chiedendo, a gran voce, di rivedere modalità che, a ragion veduta, non possono avere alcun motivo d’esistere in tempi di emergenza sanitaria e, soprattutto, nell’anno domini 2020, quando il progresso tecnologico consente di prenotare velocemente una qualsiasi prestazione medica pesino dall’altro capo del mondo».
«I cittadini – avverte Falcomatà – sono costretti a vere e proprie imprese pur di avere diritto ad un’assistenza che riguarda, in particolar modo, bambini e ragazzi. Nessuna prenotazione possibile, uffici che aprono alle 8.30, ma già dalle 6 una fila che assume dimensioni inaccettabili. Sacrifici che, tuttavia, possono anche non bastare per ottenere l’agognato vaccino».
«Per questo motivo – conclude il sindaco – chiedo ai vertici dell’Azienda sanitaria di dotarsi di strumenti adeguati al caso ed alle necessità; di ripristinare, contestualmente, le condizioni di sicurezza per i cittadini fruitori del servizio e, comunque, di informare con chiarezza sui tempi relativi all’avvio del “servizio esclusivamente su prenotazione” annunciato sull’avviso posto all’ingresso dell’ambulatorio del Dipartimento prevenzione. Sono convinto che il direttore sanitario, dott. Antonio Bray, sarà celere nel ristabilire le condizioni migliori a tutela della salute e della sicurezza dei reggini».