Sotto l’albero costato 180 mila euro troviamo 35 mila cartelle TARI: proprio nel giorno dell’accensione del albero di natale che è costato ai cittadini 180 mila euro Il Comune di Reggio Calabria continua a confrontarsi con una delle problematiche più persistenti e gravi: l’inefficienza nella riscossione della TARI (Tariffa sui Rifiuti). Nonostante le numerose iniziative messe in campo dall’amministrazione comunale, oltre 35.735 cittadini non hanno ancora versato l’acconto per l’anno 2024, generando un ammanco di risorse per le casse comunali pari a 19 milioni di euro. Il mancato pagamento della tassa si traduce in un consistente deficit per Palazzo San Giorgio, che vede ridotte le risorse destinate a servizi fondamentali per la collettività. La morosità, purtroppo, non è una novità per Reggio Calabria, in quanto il problema della bassa capacità di riscossione delle imposte comunali persiste da anni, incidendo notevolmente sul bilancio dell’ente. Parte in causa è la società in house Hermes Servizi Metropolitani, la quale, nonostante abbia visto una riduzione del carico di lavoro con l’ingresso della Sorical, che ha assorbito il servizio idrico integrato, non riesce a ottenere risultati significativi nella lotta contro l’evasione fiscale. A tal punto che il problema persiste e continua a gravare sulle risorse destinate alla città. Durante una recente visita alla sede di Hermes, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha dichiarato: “Siamo soddisfatti della nuova fase di crescita che la Società ha intrapreso in questi anni. Hermes è il fiore all’occhiello dell’Amministrazione comunale, con l’obiettivo di trasformarsi in società metropolitana. I primi risultati sono già tangibili.” Tuttavia, le dichiarazioni del primo cittadino suscitano perplessità tra i cittadini. I risultati tanto sbandierati sembrano essere lontani dalla realtà quotidiana che i reggini vivono ogni giorno, specialmente quando si parla di riscossione delle tasse. In effetti, mentre il sindaco elogia i risultati della società, la percezione della cittadinanza è ben diversa. Non solo mancano tracce concrete degli accordi con i Comuni di Messina per i servizi di riscossione, ma anche in altre situazioni, la gestione della società appare inadeguata. Un esempio lampante di questo disallineamento tra la realtà e le parole di Falcomatà è il progetto fallimentare relativo alla sede del Girasole, per la quale sono stati spesi ben 150 mila euro per la progettazione, soldi dei contribuenti. Un progetto che, nonostante le promesse, non ha mai visto la luce e che ha portato solo a una serie di incarichi di progettazione senza alcun risultato concreto. Inoltre, dopo numerosi annunci, la possibilità di un trasloco imminente dei dipendenti di Hermes al Cider sembra essere sfumata, lasciando la società a continuare a pagare profumatamente l’affitto di una sede privata, con il risultato di dimostrare ancora una volta la scarsa professionalità nella gestione della società. I cittadini di Reggio Calabria, quindi, continuano a confrontarsi con una realtà in cui la riscossione delle imposte non decolla e le promesse di un miglioramento sembrano essere sempre più distanti dalla realtà. L’amministrazione, da parte sua, continua a illustrare una visione positiva, ma la sfida per riportare stabilità e trasparenza nella gestione dei tributi locali appare ancora lunga e difficile, così un lettore ormai rassegnato dopo 11 anni di fallimenti amministrativi