“Quando il sindaco Falcomatà ha scelto di istituire una delega specifica per il riordino dei mercati, ha lanciato un messaggio preciso: il tempo dell’improvvisazione era finito. È in questo contesto che ho assunto il mio incarico – afferma Lanucara – consapevole di dover affrontare resistenze radicate e situazioni sedimentate nel tempo. Il lavoro non si è fermato a enunciazioni. Abbiamo avviato un percorso operativo puntuale, che ha coinvolto tutti i mercati cittadini: ricognizione di tutti i mercati rionali cittadini; definizione e tracciatura degli stalli; avvio delle procedure per il servizio di spunta; confronto continuo e costruttivo con le sigle sindacali degli ambulanti”
“A Piazza del Popolo, dove per anni le istituzioni hanno fatto fatica a esercitare pienamente la propria funzione, si è scelto di intervenire con determinazione. Legalità, ordine, trasparenza. Oggi lì si parla per la prima volta di un progetto di rilancio vero, aperto alla città, che ha una visione sociale e inclusiva. Su Largo Botteghelle si sta cercando di riportare ordine con la definizione degli stalli, l’introduzione del servizio di spunta e la delimitazione formale dell’area mercatale. Anche qui, come spesso accade quando si riportano le regole in spazi lasciati per troppo tempo al disordine, si cominciano a registrare difficoltà. Soprattutto adesso, in campagna elettorale, quando il ripristino della legalità rischia di disturbare chi guarda più all’accumulo di consensi che al bene collettivo”.
“E mentre qualcuno prova a riscrivere la realtà con polemiche di comodo – afferma ancora l’assessore – i fatti parlano chiaro. Le reazioni di questi giorni dimostrano che il percorso intrapreso comincia a dare fastidio. Dà fastidio a chi ha sempre tratto vantaggio dal caos, a chi preferisce l’ambiguità al rispetto delle regole. Ma il cambiamento, quello autentico, non chiede permesso. Si impone con il lavoro, la coerenza e la trasparenza. I mercati devono tornare ad essere spazi sicuri, ordinati, vivi. Non è solo una questione amministrativa, è una scelta di civiltà. E noi abbiamo deciso da che parte stare”.