Paura di vincere!

Ancora una volta in vantaggio lontano dalle mura amiche. Ancora una volta raggiunti! Anzi, in questa occasione anche ribaltati sino all’ultimo minuto di gioco, allorquando con tanta caparbietà riusciamo ad agguantare il pari.

Reggina concentrata, Reggina che non molla. L’equipe amaranto, per la terza volta consecutiva in questo scorcio di stagione, va meritatamente in vantaggio lontano dal “Granillo” ma si fa agguantare dalla formazione locale. Anzi, nella partita odierna, il Pordenone ribalta persino il vantaggio iniziale dei reggini che solamente all’ultimo giro di lancette del tempo regolamentare colgono il definitivo pareggio ( 2 a 2 con vantaggio iniziale di Liotti e definitivo pari di Folorunsho).

Ottima Reggina nella prima frazione di gioco che, come al solito, domina la scena portandosi in vantaggio con Liotti, al suo terzo centro stagionale in campionato.

Al rientro dall’intervallo, il team amaranto subisce la rete dei locali che dopo un paio di giri di lancette dell’orologio trova anche la rete del sorpasso.

La Reggina, però, non demorde. Riprende a macinare gioco ed i suoi sforzi sono premiati al 90′ con la rete del definitivo terzo pareggio esterno della stagione.

Una Reggiina che ha paura di vincere ma che non demorde. Una volta in vantaggio, Denis e soci devono mettere al sicuro il risultato. Sotto porta si deve essere più cinici. Non bisogna lasciare alcun spazio agli avversari intenti a riprendere la partita. Serve chiuderla con la seconda marcatura, la rete della sicurezza.

Rimaniamo dell’idea che questa squadra può ambire alle zone di altissima quota della graduatoria generale ma si sta sperperando fin troppo in queste prime giornate di campionato.

Salerno, Chiavari con l’Entella, oggi a Pordenone, per non parlare del derby casalingo con il Cosenza. Partite che potevano essere vittorie. Alla fine ne sono usciti solo dei pareggi.

Certo, in serie B, l’importante è muovere la classifica si suol dire. Ma una squadra che vuole puntare in alto non deve avere “paura di volare”.

Cinismo, serve cinismo!

Demetrio Calluso