La serie B non è la terza serie. Ogni errore si paga a caro prezzo. Reggina incapace di reagire. Qualcosa si è rotto nel giocattolo amaranto.
Si è pensato troppo al doppio salto di categoria cambiando sin troppo la rosa quando, invece, gli almanacchi confermano che si può ottenere la doppia promozione cambiando anche pochissime pedine.
Il presidente Luca Gallo, non più tardi di una settimana or sono, ha dichiarato che la squadra è stata costruita per vincere. Ne siamo sicuri? Tutti i reparti vanno bene? I singoli giocatori rientrano nei piani tecnici dell’allenatore? Quello che è certo nel calcio, se non arrivano i risultati pagano gli allenatori.
Non vorremmo che, in questa delicata situazione, a pagarne le conseguenze sia il buon Mimmo Toscano ed il suo staff.
Il progetto, se di progetto si vuol parlare, prevede tutti nella stessa barca: dal presidente all’amministratore delegato, dal diesse all’allenatore. Certamente, il presidente ed anche l’amministratore, mettono i soldi e gestiscono la società. Di conseguenza, non possono essere coloro a dover cambiar aria. Di conseguenza, il primo a dover sloggiare sarebbe il tecnico Toscano che pagherebbe colpe non proprie. Il direttore sportivo Taibi? Lui ha sempre affermato di aver costruito la squadra ascoltando allenatore e presidente. Il numero uno del sodalizio di Via delle Industrie ha confermato che la squadra vale la serie A. Se la matematica non inganna, il risultato sarebbe che salta il tecnico. Se mai fosse così, anche il diesse dovrebbe ripensare a qualche errore di percorso. Ma si sa, nel calcio paga sempre il tecnico.
Che succederà? Difficile prevederlo! Troppe le voci che circolano vicino al Sant’Agata. Voci che danno anche Tempestilli contrariato a dover fare da parafulmine con tutti gli addetti del settore giovanile. Al presidente Gallo (a proposito, ma il suo consulente personale Ennio Russo dove è andato a finire che non si vede da tempo?) l’ardua sentenza!
Rimane una certezza: i colori amaranto vanno rispettati, non utilizzati!
Demetrio Calluso